Riassunto |
Pur potendo fare riferimento ad una vasta e variegata letteratura fiorita negli ultimi decenni in più ambiti del sapere, la psicologia della differenza di genere difetta di una sua complessiva sistematizzazione teorica. Di fatto, portare a sintesi questo nuovo sapere, "disciplinarlo", incontra alcune difficoltà, tra le quali: - l'essere presente in più ambiti di conoscenza, tendenti a mantenere una propria separatezza ed autonomia, quando non una inconciliabilità epistemologica; - l'essere materia in continuo divenire in relazione sia al progresso scientifico e tecnologico sia a una realtà sociale in rapida trasformazione; - la particolarità dell'oggetto/soggetto di studio: il genere, territorio percorso, tuttora, da pregiudizi, discriminazioni, ideologie, miti. Sesso/genere, natura/cultura, mascolinità/femminilità, identità/soggettività: ecco dunque le parole chiave lungo le quali l'autrice di questo manuale ha composto il discorso. I diversi saperi - psicologia, psicoanalisi, biologia, sociobiologia, filosofia, sociologia, pensiero femminista - pur trattati, in sequenza, separatamente, sono continuamente messi a confronto, spesso ricorrendo alla strategia della citazione: lasciar parlare gli altri per inscrivere nel testo le loro ragioni, le loro voci. Una sorta di pratica di furto o presa a prestito di nozioni e concetti che vengono deterritorializzati e trasferiti da un ambito disciplinare all'altro; usati per far sì che i vari soggetti interloquiscano tra di loro in una sorta di dibattito virtuale. Tentare di tirare le fila della situazione, considerando la sua vitalità, diversità e dinamismo, non è stato compito facile. Il lavoro dell'A. è stato quello di articolare le diverse posizioni, coglierne assonanze e dissonanze, romperne il separatismo, ma anche intervenire per dire la sua con voce di studiosa che da anni si occupa del "genere"--Quarta di copertina |