Riassunto |
Negli ultimi anni, sulla scia dell’esplosione delle banlieues francesi e di altri fenomeni di visibilizzazione dei giovani migranti e di seconda generazione in Europa, si è assistito a una crescita dell’interesse scientifico sul tema delle gang. Il presente volume prova a rileggere il fenomeno andando oltre il mainstream criminologico e sociologico, secondo cui queste esperienze sono riconducibili a forme di devianza o patologia. Seguendo una prospettiva alternativa, resistenza alla subalternità, mutuo aiuto e riconoscimento culturale divengono le lenti attraverso cui interpretare l’agire quotidiano dei membri delle gang. I contributi presentati rivelano l’importanza di cogliere nelle esperienze di socialità delle gang il segno di nuove culture giovanili transnazionali. Barcellona, Quito, Guayaquil, Milano, Genova, New York sono i campi, illustrati o citati in questo volume, entro cui precipitano e vengono forgiate invenzioni giovanili di etnia e razza, ibridazioni culturali, mobilità virtuali e reali. Sulla base dei lavori di ricerca presentati, dedicati in particolar modo ai casi della Nazione dei Latin King e dell’Associazione Ñeta, è possibile intravedere la nascita di un Atlantico latino: uno spazio entro cui circolano memorie e resistenze, progetti culturali e corpi migranti, deportati e pionieri, generi musicali come il reggaeton e traslazioni/traduzioni di testi fondativi, carriere e opportunità di viaggio e incontro. |